Depliant donazione fatta nel 2000 e presentata nel 2007
Edizione straordinaria 2007 - MACC Museo d'Arte Contemporanea
Caltagirone - Musei Civici Luigi Sturzo

E' già difficile soltanto delineare i rapporti che una persona appassionata ed entusiasta, di fine intelligenza e di ampia esperienza, naturalmente portata alla ricerca e alla promozione dell'arte, rigorosa e generosa insieme, ha potuto intrattenere con una città, aperta e disponibile verso l`arte ma ancora legata alla tradizione, con manifestazioni culturali periodiche ma non chiaramente caratterizzate e stabilizzate, con una struttura museale delI'Arte moderna e contemporanea ancora non fisicamente esistente ma già attiva nella ricerca, nella didattica, negli acquisti. Questi rapporti, e molti altri, sono quelli intessuti dagli anni '80 ad oggi da Sylvia Franchi, direttrice della storica Galleria Artivisive di Roma, con la città di Caltagirone e con le manifestazioni a tema ceramico e più generale artistico promosse da essa e piu tardi con la Galleria Civica d Arte, attualmente ridenominata Museo d'Arte Contemporanea. E' del 1981 il primo contatto con Caltagirone per la realizzazione della 8° Biennale della Ceramica, di cui la Franchi cura l'organizzazione, l'allestimento, il catalogo, con un testo assai significativo di Marcello Venturoli, partecipando anche alla commissione selezionatrice della stessa Biennale.

(...)Ad una visione così ampia e pluralistica Sylvia Franchi ha però contrapposto un rigore nelle scelte, condotte sempre con un’attenzione puntuale alla qualità della singola opera all’interno delle diverse fasi della ricerca dell’artista, in modo tale da assicurare alla collezione un surplus di valore. Le opere, infatti testimoniano le capacità di chi sceglie, capacità non necessariamente sempre presenti anche in collezioni più vaste e impegnative. Saper cogliere la sostanza di uno stile e, dunque, saper scegliere l’opera giusta, fa la differenza tra una collezione e un’altra. Ogni artista ha la sua stagione migliore, e all’interno delle varie stagioni vi possono essere oscillazioni qualitative. Insomma, al di là dei nomi, una collezione può raccogliere opere di bassa, media o alta qualità, ciò non dipende dal soggetto, né dalla tecnica o dalla grandezza, né dalla data di esecuzione, ma dipende soltanto ed esclusivamente dalla qualità intrinseca dell’opera, e quindi dall’occhio del collezionista. Non che le date non abbiano importanza, tutt’altro, è che la scelta cronologica non rimanda alle condizioni artistiche ma a quelle storiche. Anche da questo punto di vista, però, la raccolta Franchi ha la sua rilevanza. Nel suo complesso, essa documenta il clima culturale di un periodo circoscritto tra la metà degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Ottanta. Meno di un ventennio che, all’interno dell’hosbawmiano secolo breve, rappresenta un periodo estremamente concentrato, posto sullo scorcio del XX secolo. Senza entrare nel merito delle vicende storiche e delle temperie culturali di quel breve ma intenso periodo che, partito dalla diffusione della cultura di massa è approdato al postmoderno, c’è da registrare all’interno della collezione, dietro l’alternarsi di alcune tendenze, un percorso coerente sostanzialmente legato alla cultura astratta che ha caratterizzato uno dei versanti più importanti di tutto il secolo; anche lì dove essa documenta, infatti, con diverse opere la cosiddetta Pop romana, o con un nucleo consistente di lavori la Poesia Visiva, la raccolta, nel restituire per contiguità il clima artistico di quel periodo, si fa attenta testimone di un’epoca.

Roberto Lambarelli (2007)

Inaugurazione della Donazione
Da sinistra: Sylvia Franchi, Domenico Amoroso, Francesco Pignataro e Alessandra Foti

(...)Dal 1998 seleziona e lavora alla donazione della sua Collezione alla città di Caltagirone, formalizzata il 4 ottobre del 2007; per una appassionata all'arte che "per sé" ha raccolto opere di grande pregio per il prestigio dei nomi e per la qualità intrinseca, segno indiscutibile di un profondo amore per questa città, ma anche della consapevolezza e della fiducia che questa città sarà in grado e vorrà rendere la donazione, occasione e strumento di crescita e di miglioramento della qualità della vita, per la Sicilia e per il mondo, così ricambiando generosità con generosità.
L'attuale edizione della Biennale della Ceramica, in un certo senso "straordinaria" e irripetibile, propone la "Collezione Sylvia Franchi" - per il ruolo che la donatrice ha avuto nelle grandi manifestazioni d'arte organizzate a Caltagirone dagli anni Ottanta ad oggi, per le acquisizioni che anche grazie a lei da queste e da altre manifestazioni sono state effettuate e sono oggi presenti permanentemente al Museo d'Arte Contemporanea, per alcune significative seppur parziali analogie tra la raccolta pubblica e quella privata - quale trama originale e suggestiva di osservazione e di confronto.

Domenico Amoroso (2007)

E' già difficile soltanto delineare i rapporti che una persona appassionata ed entusiasta, di fine intelligenza e di ampia esperienza, naturalmente portata alla ricerca e alla promozione dell'arte, rigorosa e generosa insieme, ha potuto intrattenere con una città, aperta e disponibile verso l`arte ma ancora legata alla tradizione, con manifestazioni culturali periodiche ma non chiaramente caratterizzate e stabilizzate, con una struttura museale delI'Arte moderna e contemporanea ancora non fisicamente esistente ma già attiva nella ricerca, nella didattica, negli acquisti. Questi rapporti, e molti altri, sono quelli intessuti dagli anni '80 ad oggi da Sylvia Franchi, direttrice della storica Galleria Artivisive di Roma, con la città di Caltagirone e con le manifestazioni a tema ceramico e più generale artistico promosse da essa e piu tardi con la Galleria Civica d Arte, attualmente ridenominata Museo d'Arte Contemporanea. E' del 1981 il primo contatto con Caltagirone per la realizzazione della 8° Biennale della Ceramica, di cui la Franchi cura l'organizzazione, l'allestimento, il catalogo, con un testo assai significativo di Marcello Venturoli, partecipando anche alla commissione selezionatrice della stessa Biennale.

Depliant donazione fatta nel 2000 e presentata nel 2007
Edizione straordinaria 2007 - MACC Museo d'Arte Contemporanea
Caltagirone - Musei Civici Luigi Sturzo

(...)Ad una visione così ampia e pluralistica Sylvia Franchi ha però contrapposto un rigore nelle scelte, condotte sempre con un’attenzione puntuale alla qualità della singola opera all’interno delle diverse fasi della ricerca dell’artista, in modo tale da assicurare alla collezione un surplus di valore. Le opere, infatti testimoniano le capacità di chi sceglie, capacità non necessariamente sempre presenti anche in collezioni più vaste e impegnative. Saper cogliere la sostanza di uno stile e, dunque, saper scegliere l’opera giusta, fa la differenza tra una collezione e un’altra. Ogni artista ha la sua stagione migliore, e all’interno delle varie stagioni vi possono essere oscillazioni qualitative. Insomma, al di là dei nomi, una collezione può raccogliere opere di bassa, media o alta qualità, ciò non dipende dal soggetto, né dalla tecnica o dalla grandezza, né dalla data di esecuzione, ma dipende soltanto ed esclusivamente dalla qualità intrinseca dell’opera, e quindi dall’occhio del collezionista. Non che le date non abbiano importanza, tutt’altro, è che la scelta cronologica non rimanda alle condizioni artistiche ma a quelle storiche. Anche da questo punto di vista, però, la raccolta Franchi ha la sua rilevanza. Nel suo complesso, essa documenta il clima culturale di un periodo circoscritto tra la metà degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Ottanta. Meno di un ventennio che, all’interno dell’hosbawmiano secolo breve, rappresenta un periodo estremamente concentrato, posto sullo scorcio del XX secolo. Senza entrare nel merito delle vicende storiche e delle temperie culturali di quel breve ma intenso periodo che, partito dalla diffusione della cultura di massa è approdato al postmoderno, c’è da registrare all’interno della collezione, dietro l’alternarsi di alcune tendenze, un percorso coerente sostanzialmente legato alla cultura astratta che ha caratterizzato uno dei versanti più importanti di tutto il secolo; anche lì dove essa documenta, infatti, con diverse opere la cosiddetta Pop romana, o con un nucleo consistente di lavori la Poesia Visiva, la raccolta, nel restituire per contiguità il clima artistico di quel periodo, si fa attenta testimone di un’epoca.

Roberto Lambarelli (2007)

Inaugurazione della Donazione
Da sinistra: Sylvia Franchi, Domenico Amoroso, Francesco Pignataro e Alessandra Foti

(...)Dal 1998 seleziona e lavora alla donazione della sua Collezione alla città di Caltagirone, formalizzata il 4 ottobre del 2007; per una appassionata all'arte che "per sé" ha raccolto opere di grande pregio per il prestigio dei nomi e per la qualità intrinseca, segno indiscutibile di un profondo amore per questa città, ma anche della consapevolezza e della fiducia che questa città sarà in grado e vorrà rendere la donazione, occasione e strumento di crescita e di miglioramento della qualità della vita, per la Sicilia e per il mondo, così ricambiando generosità con generosità.
L'attuale edizione della Biennale della Ceramica, in un certo senso "straordinaria" e irripetibile, propone la "Collezione Sylvia Franchi" - per il ruolo che la donatrice ha avuto nelle grandi manifestazioni d'arte organizzate a Caltagirone dagli anni Ottanta ad oggi, per le acquisizioni che anche grazie a lei da queste e da altre manifestazioni sono state effettuate e sono oggi presenti permanentemente al Museo d'Arte Contemporanea, per alcune significative seppur parziali analogie tra la raccolta pubblica e quella privata - quale trama originale e suggestiva di osservazione e di confronto.

Domenico Amoroso (2007)